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Michele

Un architetto al servizio della cultura Mediterranea e di Castelbuono

Castelbuono

Michele Puccia, nato a Palermo e cresciuto tra le viuzze di Castelbuono, è un giovane architetto che ha saputo unire la sua formazione professionale con la passione per la cultura mediterranea. Il suo viaggio accademico, che lo ha portato a studiare sia a Palermo che a Marsiglia, è stato un percorso di scoperta e di approfondimento nel mondo dell'architettura, con uno sguardo particolare rivolto alle città del Mediterraneo.

Il punto culminante del suo percorso accademico è stata la laurea con una tesi dal titolo evocativo: "Il museo della memoria migrante nel Mediterraneo". In questo lavoro, Michele ha esplorato il tema della progettazione di un museo dedicato alle arti contemporanee, immergendosi in una riflessione profonda sul contesto culturale e storico mediterraneo. La sua ricerca ha toccato aspetti metarchitettonici, indagando come la progettazione di un'istituzione culturale possa essere influenzata e arricchita dal disegno architettonico delle sue strutture.

Dal 2017, Michele ha preso parte attiva nella vita culturale di Castelbuono, assumendo il ruolo di consigliere di amministrazione presso il Museo Civico. In questa veste, ha contribuito significativamente allo sviluppo e alla crescita del museo. La sua visione e il suo impegno si sono concentrati soprattutto sulla ridefinizione museografica e sulla creazione della prima guida completa alla collezione del museo.

Il lavoro di Michele non è stato solamente un atto di preservazione del patrimonio artistico, ma si è rivelato un importante passo avanti nella promozione della cultura e dell'arte di Castelbuono. La sua abilità nell'intrecciare l'architettura, la storia e la cultura ha permesso al Museo Civico di rinnovarsi, diventando un punto di riferimento per la divulgazione della storia locale e mediterranea.

Michele Puccia rappresenta un esempio di come l'architettura e il design museografico possano giocare un ruolo cruciale nel valorizzare e diffondere la cultura. Il suo lavoro al Museo Civico di Castelbuono è un chiaro segnale di come la passione per la propria terra e la propria cultura possano tradursi in azioni concrete di conservazione e innovazione.